È stata ufficialmente siglata la sponsorizzazione di SEA Vision nei confronti di Luisa Pasini, eccellenza sportiva di ciclismo paralimpico di Handbike. Categoria WH1 (che accoglie le atlete col più alto livello di perdita funzionale), Luisa non solo è già vincitrice di varie maglie rosa e di ben 5 titoli italiani: è anche, a partire da quest’anno, membro della squadra Nazionale Italiana di ciclismo paralimpico che le ha permesso di poter partecipare, in veste azzurra, ai campionati di Coppa del Mondo a Ostenda – Belgio) conquistando due ori nelle specialità gara in linea e crono. Ora Luisa è impegnata nella preparazione in vista dei prossimi appuntamenti che l’attenderanno nel 2022, e nella speranza di poter essere riconfermata nel nuovo team della Nazionale Paralimpica.
Quello che ci ha subito accomunato è una storia di successo, raggiunto grazie alla volontà di superare i propri limiti attraverso lo sport. È stata lei a farci scoprire il suo progetto, presentatoci come “sognare insieme per abbattere ogni limite”. È questo, infatti, il mezzo con cui Luisa è riuscita ad affrontare tutte le sue difficoltà, tanto da farle adottare come personalissimo slogan “lo sport è la migliore forma di terapia” – inteso come forma terapeutica per la salute fisica e per quella psicologica/relazionale.
“Grazie a questa opportunità (l’handbike) è cambiato il mio modo di vedere e vivere la disabilità.” ricorda Luisa. “Da persona attiva e sportiva quale ero, ho ritrovato la possibilità di tornare di sognare nuovamente facendo sport”. Luisa rappresenta dunque un forte esempio di motivazione e di resilienza, leitmotiv fondamentali in SEA Vision: da qui è nata l’idea di questa nuova Sponsorship, a supporto delle preparazioni agonistiche e competizioni dell’atleta.
Luigi Carrioli, Presidente di SEA Vision Group, ha dichiarato: “Abbiamo deciso di sostenere Luisa, in quanto condividiamo il suo progetto di abbattere ogni limite attraverso lo sport. Penso che questo sia il più grande mezzo per ispirare le persone a non arrendersi mai, andando oltre ciò che ritengono impossibile. La storia di questa atleta non fa che spronarci a migliorare sia nel nostro lavoro sia nel quotidiano come persone.”